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Referendum 2025, cinque quesiti al voto: lavoro e cittadinanza sotto esame

Italia (sabato, 7 giugno) — Domenica 8 e lunedì 9 giugno gli italiani torneranno alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari approvati dalla Corte Costituzionale. Quattro di questi, promossi dalla Cgil, intervengono sul mondo del lavoro e mirano a modificare profondamente il Jobs Act, mentre un quinto, proposto da +Europa, riguarda i requisiti per ottenere la cittadinanza italiana.

di Benedetta Rubini

Si tratta di referendum abrogativi: affinché siano validi, è necessario che voti almeno il 50% + 1 degli aventi diritto. Il primo quesito (scheda verde) mira a cancellare il contratto a tutele crescenti per i neoassunti introdotto nel 2015, riportando la normativa a quanto previsto dalla legge Fornero del 2012. Il secondo (scheda arancione) propone di rimuovere il tetto massimo per gli indennizzi in caso di licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese.

Il terzo quesito (scheda grigia) vuole ripristinare l’obbligo di indicare una causale anche per i contratti a termine inferiori a 12 mesi. Il quarto (scheda rossa) riguarda la sicurezza sul lavoro e chiede di rendere solidale anche il committente in caso di infortuni negli appalti. Il quinto quesito (scheda gialla) chiede di ridurre da 10 a 5 anni la residenza necessaria per richiedere la cittadinanza italiana.

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Last modified: Giugno 7, 2025
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