Scritto da 4:51 pm Livorno, Attualità

Crisi dei call center TIM: sciopero nazionale con i lavoratori che rischiano il posto

I call center appaltati da TIM rischiano la perdita di duemila posti di lavoro, portando alla luce una situazione di crisi nel settore. Le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno proclamato uno sciopero nazionale per lunedì 18 marzo, coinvolgendo anche i dipendenti dei call center a Livorno.

Tra le aziende coinvolte, figura la Konecta, che ha sede anche a Livorno. Gli operatori del settore si trovano a fronteggiare una situazione critica, caratterizzata da un calo significativo dei volumi di attività gestiti per conto di TIM, con il rischio imminente di esuberi che potrebbero coinvolgere fino a duemila lavoratori entro la fine del 2024.

di Francesco Catania

Questa situazione ha spinto le organizzazioni sindacali a richiedere un incontro urgente con il ministero delle Imprese e del Made in Italy per evitare conseguenze occupazionali disastrose.

Il declino delle attività nei call center si è manifestato con una diminuzione lineare dei volumi di lavoro, portando le aziende a formalizzare richieste di ammortizzatori sociali e preannunciando esuberi imminenti. I sindacati sottolineano la necessità di un intervento immediato per tutelare i lavoratori coinvolti e evitare impatti negativi sull’occupazione.

Nel contesto livornese, la situazione è particolarmente critica, con la Konecta che ha annunciato una riduzione delle attività gestite per conto di TIM. Di conseguenza, si prevede che l’avvio della richiesta di accesso agli ammortizzatori sociali diventi inevitabile a breve termine, dato il calo dei volumi di lavoro confermati per i prossimi mesi.

La crisi nel settore dei call center ha anche ripercussioni sulla tenuta sociale nei territori interessati, tra cui Livorno, Roma, Pomezia, Matera, Montalto Uffugo, Rende, Crotone, Catanzaro, Palermo, Cagliari e Olbia. Di fronte a questa situazione critica, le organizzazioni sindacali hanno deciso di indire uno sciopero nazionale per il 18 marzo, con la prospettiva di ulteriori iniziative territoriali ed aziendali nei mesi successivi, qualora non si trovino soluzioni soddisfacenti alla vertenza.

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Last modified: Marzo 14, 2024
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