Firenze (mercoledì, 8 ottobre 2025) — Un nuovo studio condotto da Imco ha elaborato il primo indice regionale di rischio ludopatia in Italia, costruito su dati ufficiali provenienti da ADM, Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute e Federconsumatori. Lo studio ha analizzato parametri oggettivi come la spesa pro capite per il gioco, la prevalenza del disturbo da gioco d’azzardo (GAP), la densità dei punti gioco fisici e gli interventi di prevenzione attivi a livello locale.
di Benedetta Rubini
I risultati restituiscono un Paese diviso: regioni come Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia mostrano i valori di rischio più elevati, mentre Molise, Basilicata e Valle d’Aosta si collocano nella fascia più bassa. La Toscana, con un indice pari a 0,71, si posiziona nella fascia medio-alta, confermandosi tra le prime dieci regioni più esposte.
La regione mostra una spesa per il gioco equilibrata ma una rete molto estesa di punti gioco, che la rende più accessibile rispetto a Marche e Umbria. Secondo il rapporto ARS 2024, tra i giovani toscani tra i 14 e i 19 anni il 5,5% presenta comportamenti a rischio secondo il test Lie/Bet, dato che evidenzia come il fenomeno coinvolga anche le nuove generazioni.
La Regione Toscana ha attivato un piano triennale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, con sportelli territoriali, campagne di sensibilizzazione e progetti nelle scuole. Tuttavia, resta alta l’attenzione sul gioco online, non incluso nello studio, ma sempre più diffuso e potenzialmente più pericoloso per la sua accessibilità continua.
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Last modified: Ottobre 20, 2025




