Italia (domenica, 5 ottobre 2025) — Ieri, sabato 4 ottobre, Roma ha ospitato una delle manifestazioni più imponenti sul tema della Palestina: secondo gli organizzatori, erano oltre un milione i partecipanti; la questura parla invece di 250 mila presenti. Famiglie, studenti e cittadini da ogni parte d’Italia si sono uniti per chiedere “stop al genocidio” con striscioni, bandiere palestinesi e cori.
di Benedetta Rubini
Il corteo, partito da Porta San Paolo con destinazione piazza San Giovanni, ha subito rallentamenti: la folta partecipazione ha generato code e ritardi nel percorso.  Fino alle 19 il clima è rimasto sostanzialmente pacifico, ma in serata si è registrata una rottura: un gruppo ristretto di antagonisti si è staccato dal corteo principale e ha imboccato via Merulana, devio verso l’Esquilino, generando scontri con le forze dell’ordine. 
Gli antagonisti hanno eretto barricate con cassonetti, lanciato bottiglie, petardi e altri oggetti contro la polizia, che ha risposto con idranti e lacrimogeni. Nel quartiere Esquilino sono stati distrutti tavoli, sedie, auto e fioriere; auto incendiate, vetrine danneggiate e disagi diffusi. 
Il bilancio parla di 41 feriti tra le forze dell’ordine (35 della polizia, 3 della Guardia di Finanza, 2 carabinieri, 1 polizia penitenziaria)  e 262 persone identificate e fermate per gli scontri, di cui 12 verranno deferite per danneggiamento, resistenza e adunata sediziosa.  Due manifestanti sono stati arrestati. 
Negli scontri sono emersi tentativi di raggiungere obiettivi istituzionali o la stazione Termini: la polizia ha intercettato movimenti devianti, in particolare verso via Lanza e Santa Maria Maggiore, e ha bloccato i contendenti isolati.
Nonostante i momenti di tensione, le autorità sottolineano che gran parte della manifestazione si è svolta senza incidenti. Il Prefetto di Roma ha espresso apprezzamento per la gestione dell’ordine pubblico, evidenziando che i disordini sono stati appannaggio di una minoranza che si è distaccata dal corteo.
Last modified: Ottobre 5, 2025
