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Sangue in Kashmir, sale la tensione tra India e Pakistan: almeno 38 morti, tra cui due bambini

Esteri (giovedì, 8 maggio 2025) — È di almeno 38 morti, tra cui due bambini di tre anni, il bilancio dei pesanti scontri armati tra India e Pakistan, il più grave degli ultimi vent’anni. Il conflitto, riesploso con un attacco terroristico a Pahalgam, in Kashmir, in cui sono stati uccisi 26 turisti, ha innescato una catena di rappresaglie tra i due eserciti lungo la Linea di controllo.

di Benedetta Rubini

L’attacco è stato rivendicato dal “Fronte della Resistenza”, affiliato al gruppo pakistano Lashkar-e-Taiba. Da lì, una spirale di violenza che ha travolto anche civili e infrastrutture. Il premier pakistano Shehbaz Sharif ha accusato l’India di aver colpito “vigliaccamente” cinque località sul territorio amministrato da Islamabad, minacciando una risposta militare “al momento e nel luogo più opportuni”. L’esercito indiano, dal canto suo, ha dichiarato di aver “distrutto nove campi terroristici” e denunciato la morte di otto civili nella regione del Jammu e Kashmir.

La crisi ha già causato lo sfollamento di migliaia di persone, la chiusura delle scuole in Pakistan e la sospensione di voli e tratte commerciali. L’operazione militare lanciata dall’India, denominata “Sindoor”, segna un’escalation drammatica. Gli Stati Uniti hanno chiesto moderazione, mentre l’Italia, per voce del ministro degli Esteri Tajani, si è detta pronta a mediare. Con due potenze nucleari in conflitto aperto, la comunità internazionale guarda con crescente preoccupazione al futuro del Kashmir.

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Last modified: Maggio 8, 2025
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