Scritto da 7:48 am Livorno, Attualità

Santa Giulia: la storia della Patrona di Livorno

Crocifissione di Santa Giulia, di Hieronymus Bosch

LIVORNO (giovedì 23 maggio 2024) – Ieri, 22 maggio, Livorno ha celebrato la sua patrona, Santa Giulia. Non tutti conoscono la storia di questa giovane donna, venerata come martire dalla Chiesa cattolica per la sua tragica fine.

di Francesco Catania

Santa Giulia, secondo la tradizione riportata nella “Passio”, era una nobile cartaginese del V secolo. Caduta in rovina, fu acquistata come schiava da un commerciante siriano di nome Eusebio, che ne apprezzava le qualità umane e spirituali nonostante fosse pagano. Durante un viaggio, la coppia naufragò in Corsica, dove il governatore Felice cercò di acquistare Giulia da Eusebio senza successo. Determinato a ottenere la giovane, Felice la fece rapire, tentando invano di farla abiurare la sua fede cristiana. Giulia, nonostante le violenze, rifiutò di rinnegare la sua religione. Per punirla, Felice ordinò che le fossero strappati i capelli e la fece crocifiggere inchiodandone mani e piedi.

La notte prima dell’esecuzione, alcuni monaci dell’isola di Gorgona ricevettero in sogno la visione del martirio imminente di Giulia. Al mattino, giunti sul luogo, trovarono una carta “scritta da mani angeliche” con il nome e la storia della martire. Recuperarono il corpo, lo ripulirono e lo deposero in un sarcofago sulla Gorgona. Da allora, il 22 maggio è il giorno della festa liturgica di Santa Giulia.

Alcuni studiosi ritengono che Giulia potrebbe essere stata uccisa durante le persecuzioni sotto Decio (250 d.C.) o Diocleziano (304 d.C.). Essendo cittadina romana, non sarebbe stata crocifissa, ma probabilmente decapitata o uccisa con la spada.

Le reliquie di Santa Giulia furono trasportate in Corsica dopo l’invasione dei Vandali nel 439 e trasferite a Brescia nel 762 per volere della regina Ansa, moglie del re longobardo Desiderio. Oggi, le reliquie sono sparse tra Livorno, Nonza e Brescia. A Livorno si conservano un dito e alcuni frammenti ossei; a Nonza si trovano due vertebre e una parte del cranio, mentre la maggior parte dei resti è custodita nella chiesa di Santa Giulia a Brescia.

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Last modified: Maggio 23, 2024
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