Livorno (giovedì, 3 luglio 2025) — Una storia di attesa, diritti negati e burocrazia bloccata. È quella di Serena, operatrice sanitaria livornese disabile al 100%, che da tre anni attende di essere trasferita da Genova alla sua città natale, Livorno, per poter assistere anche la madre, anch’essa invalida e beneficiaria della legge 104. A denunciare il caso è il sindacato Usb, che ha lanciato un appello pubblico parlando di “una situazione vergognosa e disumana”.
di Benedetta Rubini
Nonostante la legge 104 garantisca il diritto di scelta della sede lavorativa per lavoratori disabili o con familiari gravemente malati, nel caso della sanità pubblica questi diritti si traducono spesso in semplici punteggi aggiuntivi nelle graduatorie di mobilità, che però restano ferme a causa del blocco delle assunzioni.
“Serena – denuncia Usb – ha presentato tutte le domande di mobilità, ma da tre anni non ottiene risposte. Le spese sono aumentate, le difficoltà quotidiane anche, mentre la legge rimane lettera morta”. Il sindacato ha annunciato per giovedì 3 luglio alle 9 un incontro con il sindaco Luca Salvetti e l’assessore Andrea Raspanti, per chiedere un intervento immediato: “Non possiamo ignorare la sofferenza di chi, già duramente provato dalla vita, viene privato anche dei propri diritti fondamentali”.
Last modified: Luglio 3, 2025