Livorno (venerdì, 1 agosto 2025) — Cresce l’allarme per la radicalizzazione tra i giovanissimi. Tra i 22 adolescenti coinvolti nell’operazione antiterrorismo coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione figurano anche un 14enne e un 16enne residenti in provincia di Livorno.
di Benedetta Rubini
L’indagine, disposta dalla Procura dei minori di Firenze, si inserisce in un’inchiesta più ampia che ha riguardato giovani tra i 13 e i 17 anni coinvolti in ambienti estremisti suprematisti, accelerazionisti, antagonisti e jihadisti. Nel caso dei due minorenni livornesi, la perquisizione è scattata dopo un episodio avvenuto a maggio: i ragazzi avevano realizzato e fatto esplodere un ordigno artigianale all’esterno di una scuola superiore, durante l’orario delle lezioni.
Le indagini della Digos hanno portato al sequestro di dispositivi elettronici, all’interno dei quali sono state individuate chat contenenti immagini di guerriglieri armati e contenuti estremisti. A casa di uno dei ragazzi, a Portoferraio, sono stati trovati componenti per la costruzione di molotov, un bilancino per polveri da sparo, materiale suprematista, divise militari e una uniforme delle SS.
La polizia evidenzia il ruolo centrale del web nei processi di radicalizzazione minorile, sottolineando la necessità di un’azione coordinata per contrastare il fenomeno dell’estremismo tra i più giovani.
Last modified: Agosto 1, 2025




